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Castello

Castello

Storia.

Il Castello di Tocco sorge nella parte più alta del paese. Incerta è la data della sua fondazione. II Chronicon Casauriense riferisce che il Castello sia sorto intorno all'anno 1000 dopo che l'abate di S. Clemente aveva dato il possesso di Castrum Tocci (la fortezza di Tocco) agli eredi di Girardo. Ma questa costruzione fu poi distrutta dallo stesso abate e le sue ceneri furono setacciate in ceste rotonde dette corbelli e sparse per la vallata che fu poi detta "dei corbellari"

Di questo castello, però, non restano tracce. II primitivo Castello di cui oggi resta parte dell'edificio con molta probabilità fu costruito nel Duecento, ma fu poi distrutto dal terremoto del 1156 e lo stesso Signore di Tocco, Giovanni De Tortis, morì sotto le sue macerie. Il figlio Antonio iniziò subito la ri­costruzione.

II Castello fu ricostruito nello stesso posto del primitivo con forma rettangolare e con quattro torri caratterizzate da merli (ancora visibili nella torre rivolta a Sud) che consentivano alle guardie di nascondersi e proteggersi durante l'attacco dei nemici. Nell'interno c'è il cortile e sulle pareti vi era lo stemma della famiglia De Tortis. In un'altra parete c'e ancora una "caditoia", ossia una botola che serviva per lanciare pietre e sassi in caso il nemico fosse entrato. Le stanze poste a piano terra erano riservate alla servitù o adibite a dispense, stalle e carceri. Vi era anche la stanza del trabocchetto dove il pavimento di legno si alzava non appena il nemico vi poggiava i piedi. Nel piano superiore vi erano i locali riservati al Signore, come il Salone delle Armi. I De Tortis furono i duchi di Tocco sino alla fine del XV secolo. Successivamente furono signori della nostra cittadina Ferrante d'Afflitto e Francesco Pinelli: quest'ultimo governò Tocco fino all'unità d'Italia. Nel 1706 Tocco fu distrutta di nuovo dal terremoto. Caddero il Castello e molte abitazioni. La famiglia Pinelli si preoccupò di ricostruire il Castello e di ristrutturare il resto della cittadina. Gli eredi furono poi i Duchi Caracciolo di Napoli che vi abitarono fino alla II Guerra Mondiale (tratto dal progetto didattico: studio sul territorio, a cura dell'Istituto Comprensivo di Tocco da Casauria).

Struttura.

Il castello ha subito varie trasformazioni in seguito alle ristrutturazioni, prima di carattere rinascimentale poi di carattere barocco. A pianta quadrata, il castello è composto da quattro corpi di fabbrica che aprono all'interno un cortile a "pozzo", e da quattro torri quadrate agli spigoli. Le torri, provviste di merli a quattro punte (oggi non più integri), e le mura esterne dei corpi di fabbrica, poggiano su una accentuata scarpa e sono marcate dal redondone in pietra. Gli spigoli, come le superfici scarpate, presentano masselli grigi ben squadrati che contrastano con le pietre di colore scuro, utilizzate per le pareti; queste hanno aperture incorniciate in pietra.

Un ambiente del castello, coperto con ampie volte a crociera, era usato come prigione; altri, sotterranei, furono trasformati in frantoio. Ora il Castello e stato acquistato dall'Amministrazione Comunale di Tocco da Casauria nella prospettiva di dare al maniero nuovo lustro.